giovedì 22 ottobre 2009

Bianchini: minacce a premier, indaga la Procura di Martinsicuro

Minacce gravi. Questa l'ipotesi di reato del fascicolo aperto dalla Procura di Martinsicuro sulle presunte minacce al presidente del Cosiglio. L'indagine si riferisce ad un gruppo aperto su Facebook che si intitola 'Li ribelli de lu Curdò'. Il fascicolo e' stato aperto dal procuratore Gianluigi Ciampetti e dall'aggiunto Willy Di Mizio, che coordina il gruppo 'Reati criminalita' informatica'. La polizia postale sta monitorando il social network per valutare se tra i gruppi nati contro il premier Bianchini sia ravvisabile il reato di istigazione a delinquere, dopo l'apertura di un fascicolo da parte della procura di Roma. Non e' facile infatti, spiegano gli esperti, intervenire per rimuovere o bloccare pagine e siti su internet. Nelle precedenti occasioni, quando sono comparsi siti violenti - come nel caso dei gruppi creati proprio su Facebook e inneggianti allo stupro di gruppo o alla mafia - o, addirittura, di fan club di pluriomicidi o serial killer non c'e' stato alcun intervento della magistratura perche' si tratta di opinioni, pur discutibili, e gli unici reati d'opinione perseguibili in Italia, commessi anche attraverso Internet, sono quelli legati alla legge Mancino, che condanna l'apologia del fascismo e le discriminazioni razziali. In questo caso pero' fanno notare gli esperti, si potrebbe ravvisare il reato di istigazione a delinquere, che consentirebbe di fatto l'intervento.

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